Eri come una piccola crisalide
nel bozzolo di un letto terminale.
Attendevi paziente; non sapevi.
Ancora vita? La guarigione lieta?
O i tentacoli neri della morte?
Attendevi e pregavi.
Ti affidavi a lui solo,
nel rischio senza sponde della fede.
Passarono le ore,
lunghe come un cammino senza fine.
E poi sentisti una puntura acuta:
d’ombra? di luce?
Una puntura che non si può dire:
un dolore straziante, una rottura;
come avviene nel grembo di una madre.
Ti echeggiò da lontano…
(o da vicino?);
ti echeggiò in fondo al cuore
la voce del mistero.
Ti sentisti esalare…
E sei partita in volo.
Una farfalla libera:
vibrante di colori.
Il tuo cielo (il tuo fiore)
è l’amore di Dio.
Per sempre.