Il tuo canto si modula vivo
nell'ampio respiro del cielo.
È tutto un arpeggio di luce,
vibrante di puro mistero.
S'intona con limpida fede
nel nome di Dio;
il cuore di un'umile casa
gl'imprime l'avvio.
È un canto gagliardo e gioioso,
è un canto raccolto e pensoso.
La terra dei campi
gli dona la forza corale
dell'arduo lavoro,
che scinde le zolle
per trarne un vivente tesoro.
Il pane di un povero altare
lo nutre di candide voci
che incidono il cielo;
gli dà quello slancio d'amore
che tocca il Signore.
Ma è pane impastato
d'offerte violente
strappate alla giovane vita.
Il tuo canto è una fuga leggera,
librata su spazi infiniti,
con gli agili toni
di un'alta purezza.
È un'eco d'eterna bellezza,
flautato su un grave bordone
d'eroica umiltà.
È un pieno sinfonico accordo
con l'arduo volere di Dio,
la cui immortale
tematica nota
è la carità.
Mornese è la chiave
del sacro tuo canto;
il mondo è l'antenna protesa
per coglierne il forte vibrare;
il cuore di tante tue figlie
è l'arpa segreta
che tu, Madre, fai palpitare.