Ieri
ti vedevo sui monti.
Oggi
ti ritrovo in città.
Sento il tuo passo
sull'asfalto grigiastro,
ancora
semideserto,
nell'afoso arrancare
di questo agosto.
Sei qui in attesa.
Fra poco
ogni strada sarà un'esplosione.
E già si sente
nell'instabile pace
il fremito impaziente
di un lavoro segreto.
Ti riconosco.
In tutto e sempre
sei la vita che anela
a riversarsi
nella fame dei cuori:
Signore dei monti;
Signore
dell'inquieta città.