Povera rosa!
La dicono superba e vanitosa,
perché spalanca
la sua corolla rossa gialla bianca
al fresco raggio
che scherza nell'immenso ciel di maggio,
perché a una stilla
di rugiada odorosa tutta brilla.
Eppure è viva
d'esuberanza semplice e giuliva;
s'apre all'ebbrezza
d'una serena luce di purezza,
ride innocente
al tocco del Signore onnipotente
con fiducioso
slancio e con ardore generoso;
e in mezzo al vano
nauseabondo rumorio mondano,
bella e festosa
porta una nota casta ed armoniosa.