Le vispe rondinelle bianche e nere
mi sembrano davvero un po' ciarliere.
Non smettono un istante di garrire;
han mille cose liete ognor da dire.
- Ho sentito il bonario vecchio pero
dei dolci frutti suoi vantarsi fiero.
- Sul terrazzo è fiorito inaspettato
un convolvolo rosso un po' screziato.
- Sapete? Tra le fronde di quei pini
vi sono insetti rari e sopraffini.
Là vanno a banchettar fra canti e voli
i passeri, i fringuelli e gli usignoli.

Conversano così le rondinelle
simili a rumorose comarelle.
Parlano delle bianche nuvolette
che veleggiano in ciel come barchette;
parlano delle messi e della fonte,
del venticello e dell'ardito monte,
degli esotici incanti d'oltremare,
del sol che la rugiada fa brillare.
S'allieta l'occhio mio in lor rivolto;
col sorriso nell'anima le ascolto
e non odo che un nome in quel vocio:
il nome dolce e santo del buon Dio.