(Zoverallo)
Il lago biancheggiava
di spume inquiete;
si contorceva plumbeo, accigliato.
Chiuso al cielo rapace,
che incombeva violaceo
con squarci di minaccia impenetrabile,
difendeva un mistero.
Ed era bello,
ed era vivo,
come un respiro che geme l'amore.
Il lago scintillava
di luce chiara.
E sorrideva d'intima trasparenza
nell'azzurra dolcezza della pace.
Sfiorando appena
all'orizzonte
la purezza del cielo,
offriva il suo mistero.
Ed era bello,
ed era vivo,
come un respiro che canta l'amore.