(esametri carducciani)
Serenatrice vision sempre dolce nell'anima appari:
conca di vivo splendor sotto un cielo esultante d'azzurro,
lieve pulviscolo d'or giubilante nel gaudio del sole,
monti sfumati laggiù di violaceo, rondini in volo.
Era un gioioso patir che pungeva nell'intimo il cuore.
Dio si mostrava così nell'incanto di un'arte sovrana:
nel solitario alberel, nelle bacche dei verdi cespugli,
nel tortüoso sentier che pareva cosparso di perle,
nell'infinito respir della brezza palpabile e pura.
Ombre chiazzate di sol nel selvaggio boschetto di querce,
viti in opimi filar quasi strette fidenti per mano,
luci cantanti, color dal sorriso vivace e gentile,
tutti al Signor dei Signor ripetevan l'osanna immortale
mentre, fuscello nel mar, io sentivo quell'onda di vita
farmi sua preda, rapir il mio nulla in un sogno d'immenso.