S'affacciò Iddio
dal nucleo profondo del mistero
e tremò di sgomento:
sulla terra una nuvola di buio.
L'Onnisciente ignorava
l'esperienza del gelo.
Nell'eterno estasiarsi della vita
egli nuotava tutto nel fulgore
ed aveva lanciato
nell'universo
sciami d'astri infuocati.
Volle uccidere l'ombra
e disegnò una notte
trepidante di gloria.
Nelle vene di un Bimbo
Dio riaccese la luce.
La nuvola del gelo
fu assorbita da un sangue
che già sentiva brividi di ferro
arrugginito
e di legno scheggiato.
Una culla sorrise
e la Speranza
ammorbidì gli spigoli del mondo.
E quel Bimbo si estese
in tentacoli vivi
per agganciare i palpiti mortali
al lucente mistero.
Sul tronco anchilosato del peccato
s'innestò la salvezza
e l'eterna Parola
si seminò in nuclei di luce
nel pietrame dei cuori.
Ora tace placato
lo sgomento di Dio;
fra i densi strati
della nostra miseria spalancata
l'Onnisciente ritrova
l'esperienza del cielo.