Il Gloria s'inabissa
nell'infinito palpitar del cielo
verso il mistero eterno del Signore,
ma nell'aria rinata
si modula un respiro di letizia,
un messaggio di pace.
È il divino fulgore
che ci sfiora con l'anima di un Bimbo,
è l'impulso ad un volo salvatore.
Ma la pace ricerca avidamente,
per vibrare il suo canto,
la nota viva di una corda tesa
nella segreta volontà dei cuori;
ricerca nelle voci
quella pura inflessione
che pronuncia una sillaba di luce:
il nome di fratello.
E il Bimbo porge valida la mano,
che ancor non regge un bruscolo di paglia,
alla viltà indugiante,
e infonde la fierezza d'un sorriso
che sa d'ascesa vittoriosa e chiara.
S'ingrandisce nell'intimo la sete
assorbente di grazia,
si moltiplica l'eco
del vangelo celeste.
Ogni orizzonte cede all'infinito
e la vita dilaga
con divina irruenza.
Basta lo sguardo immenso di quel Bimbo
per sconvolgere il mondo.
Chi non lo fissa non conosce il grido
estasïante della libertà.
Esso fruga nei cuori
per scoprirvi uno slancio ardimentoso
che sopporti il suo peso redentore,
per scoprirvi un assenso
al suo vorace amore.
O Bimbo irresistibile,
ecco pronta la nostra debolezza
per la santa conquista.
Portaci sulle braccia della croce
dove ancora la notte
non ha sentito il brivido del Gloria,
dove ancora la fede
non ha disteso l'ala della pace.
Rendici fiamma per il duro gelo
che fa tremare i cuori
e pane bianco per la fame acuta
d'ogni fratello,
perché quella capanna, che racchiude
il tuo trono regale,
si trasformi in ovile universale.