Tu ti sei fatto fanciullo per me
ed io mi faccio piccina con te.
Che posso offrirti, mio dolce Signor?
Della virtù non posseggo il tesor.
Come una piccola bimba io son:
vengo a cantarti una lieta canzon.
Vengo a sorriderti, caro Gesù,
per me disceso dal cielo quaggiù.
Una carezza ti voglio donar;
i tuoi piedini, le mani baciar.
T'offro il profumo soave dei fior,
del mar, dei colli, dell'alba i color.
Per te m'ha dato, Fanciullo divin,
i suoi gorgheggi il più vago uccellin;
per te ho rapito i suoi raggi anche al sol
e alla farfalla l'incanto del vol.
Al venticello cortese d'april
ho chiesto il murmure gaio e gentil.
Un pesce d'oro dal fondo del mar
perle e coralli è venuto a portar.
L'eco, nascosta sul monte, lassù,
ha ricantato il tuo nome, Gesù;
l'ha udita il monte nel primo mattin
ed ha esultato d'un gaudio divin.
La fonte gaia, per dirti il suo amor,
ha lucidato i diamanti, ed un fior
tra il muschio verde è spuntato per te,
fior d'ogni fiore, dolcissimo re.
Tutto il creato, dagli astri al ruscel,
dall'agnellino all'allegro fringuel,
per te mi ha dato un sorriso d'amor;
ed io, Fanciullo, vi unisco il mio cuor.