Qui al caravanserraglio
non c 'è posto per voi;
un bimbo non può nascere
in mezzo a questa folla.
C'è un chiasso effervescente;
ci son tutti gli odori,
qualche canto sguaiato
d'ubriaco incosciente.
Non c'è posto per voi;
ci son occhi indiscreti
che spiano ogni mossa;
ci sono lingue bifide
e cuori senza pace.
Qui presso c'è una grotta
tiepida e riparata:
l'occhio mite di un bue,
il fieno profumato...
Per questa notte andate;
l'urgenza vi costringe.
Poi potremo cercare
un luogo anche per voi.
Questo disse a Betlemme
quel giorno una massaia
a Giuseppe e Maria
che cercavano casa.
E là, fra muri spogli
nacque al mondo Gesù.
Qui, al caravanserraglio,
non c'è posto per voi.
Eppure oggi il Signore
nasce diseredato,
ancora qui nel mondo.
Nasce senza ripari
nel caravanserraglio
della città stordita.
Nasce fra le macerie
della sua terra santa.
Nasce fra i volti tristi
dei bambini/soldato;
fra i sussulti dell'odio;
fra gli offesi e i violati.
Gesù nasce in un mondo
tutto nebbia e gridio:
un mondo senza stella
che indichi la via.
Nasce dove si vende
anche la dignità.
E ancora cerca l'ombra
discreta di una grotta
che lo accolga, lo scaldi
e diventi il suo tempio
per la vita del mondo.
Una grotta scavata
nell'intimo di un cuore:
un cuore piccolissimo
e aperto come il sole;
un cuore inginocchiato
e librato sul mondo.
Tutto teso alla stella
lucente sulla via.
Fidente nell'amore.