Fammi vivere nella verità,
Signore.
Gettami negli altiforni della Grazia,
dove la ganga si scotta gli artigli
e il metallo scintilla di purezza.
Riempimi le mani di sole,
che trabocchi in grosse gocciole
tra le dita aggrappate alla preghiera.
Dammi l'udito ultrasonico
e la vista ultravioletta;
soltanto i colori muti
proiettano la vita;
soltanto le parole
che articola il mistero
sono lievito e sale.
Fammi vivere nella verità,
Signore;
dammi l'ossessione del tuo volto.
Ch'io lo veda nella guancia
che vorrei schiaffeggiare
e nei pesi ritorti
che fanno scricchiolare le mie spalle;
fammelo incontrare
spietatamente
quando cerco un rifugio nel tepore.
Strapparmi le pupille carnose;
cauterizzale con i tuoi occhi
che pungono la luce.