Ora so perché mi lasci affondare
nell'impotenza,
perché fai evaporare dalle mie vene
ogni ardore di forza,
perché maceri i miei nervi
nella passività della paralisi.
So perché mi semini nel cuore
i desideri che non hanno linfa
per germinare
e perché insisti con il tarlo vivo
del tempo che mi sfugge dalle mani
irrealizzato.
Tu vuoi ch'io m'incontri faccia a faccia
col sapore terrigno
della povertà svestita.
Basta soltanto
la tua ricchezza muta.