Ho pianto, ma sento la mano
che regge il mio fragile stelo
e addita più in alto
le mete del cielo.
Tu chiedi al bruciore
del piccolo cuore spaurito
il sì dell'amore
e doni la pace che libera vola.
Ho pianto, ma sento il soave tuo sguardo,
che schiara e consola.
Tu, Padre, mi degni
di quella fiducia divina
che incide nel vivo di un sogno,
svegliando alla fede essenziale.
Se al mondo fallisco, pur sempre in te sono,
e al santo voler vincitore
che guida il mio passo,
Signor, mi abbandono.